Nato a Stratford-upon-Avon, una piccola città mercato nel Warwickshire, in Inghilterra, William Shakespeare ha scritto almeno 37 opere teatrali, 54 sonetti e diverse poesie. Sorprendentemente, un terzo delle sue opere sono ambientate totalmente o parzialmente in Italia, mentre altre ancora includono personaggi italiani e riferimenti all'Ital Il mio interesse per il lavoro di Shakespeare e le sue radici inglesi e il sangue italiano di Luigi ha dato origine all'idea di un disegno che esplori questi due aspetti: i luoghi associati a ciò che sappiamo della sua vita in Inghilterra e il suo amore per l'Italia rappresentati in molte delle sue opere. Il disegno lo illustrerà attraverso luoghi legati alla sua vita e scene e alcuni versi delle sue commedie "italiane". Vi chiederete perché Shakespeare era così interessato all'Italia o da dove venga la sua dimestichezza sull’argomento. Molti dei nostri disegni richiedono un po' di ricerca e il reperimento delle fonti è essenziale per avere un'idea generale di come potrebbe apparire il disegno finale; quindi abbiamo cercato di racchiudere di seguito qualche indizio su come sarà la nostra ultima opera una volta completata. L'Italia si era guadagnata una reputazione nell'Inghilterra elisabettiana e giacobina da una varietà di fonti: viaggi, commercio e letteratura erano fonti di conoscenza particolarmente importanti. Era conosciuta come una terra di città-stato in guerra, ognuna con il proprio carattere, popolata da italiani carismatici, appassionati e ambigui. Quale miglior materiale potrebbe esserci per mettere in scena il dramma di fazioni in guerra, intrighi di corte e amore - i soggetti di così tante opere di Shakespeare? L'Italia, quindi, aveva tutti gli ingredienti per un grande successo di pubblico in teatri come il Globe di Londra. Alcuni dicono che Shakespeare abbia viaggiato in Italia durante i suoi "anni perduti", cioè tra la metà del 1580 e l'inizio degli 1590, durante i quali non ci sono tracce di documenti sui suoi movimenti. Tuttavia, questo sembra improbabile poiché solo i mercanti o il ceto più abbiente, avevano i mezzi per viaggiare. "Il Grand Tour" attraverso Francia e Italia, una sorta di "anno sabbatico" elisabettiano, doveva ancora guadagnare popolarità al di fuori delle classi d'élite. Tuttavia, gli scritti di coloro che ebbero le possibilità per viaggiare, furono pubblicati e disponibili a Shakespeare. In "Come vi piace", ad esempio, Rosalind si riferisce a Jaques, che ha la "tristezza umoristica" di un viaggiatore, con un "hai nuotato in una gondola" (Atto 4,1). Shakespeare potrebbe aver conosciuto anche italiani che vivevano a Londra, come John Florio, tutore italiano del suo mecenate, il conte di Southampton. Molte delle classi istruite in Inghilterra conoscevano la lingua italiana, anche se non sappiamo se Shakespeare la conoscesse. Aveva, tuttavia, accesso a molte opere tradotte della letteratura italiana e da molte prese in prestito nella scrittura delle sue opere e dei suoi sonetti. La poesia elisabettiana fu fortemente influenzata dal 'sonetto' o sonetto italiano, introdotto in Inghilterra nel 1550, dove imitava la poesia dell'italiano Francesco Petrarca ('Petrarch' in inglese - che era, per inciso, nato ad Arezzo, città natale di Luigi!). Shakespeare menziona persino Petrarca in "Romeo e Giulietta", paragonando Rosaline alla Laura di Petrarca. La lingua poetica italiana dell'amore divenne molto popolare e Shakespeare la usò ampiamente. Le traduzioni di fonti italiane divennero una ricca fonte di idee come ad esempio "La bisbetica domata", il racconto di Bianca e dei suoi corteggiatori proviene dai "Suppositi" dell'Ariosto, mentre la storia principale di "Romeo e Giulietta" viene da Luigi da Porto 'Istoria… di due nobili Amanti' (c.1530). In altre commedie, anche se non ambientate in Italia, ci sono personaggi italiani: in "La tempesta" incontriamo Prospero, l'ex duca di Milano e Alonso, re di Napoli. Anche i riferimenti alla cultura italiana sono comuni, come in "The Winter’s Tale", dove la statua incredibilmente realistica di Hermione è stata realizzata dal "raro maestro italiano Julio Romano" (Atto 5,2). Ci sono diversi usi della tradizione del Carnevale e del ballo in maschera per scene di scambio di identità, come in "Molto rumore per nulla", ambientato a Messina, in Sicilia. Quattro città spiccano come sfondo di numerose commedie: Roma, Venezia, Verona e Padova. Molte delle opere di Shakespeare hanno come sfondo l'antica Roma, principalmente "Antonio e Cleopatra", "Giulio Cesare", "Coriolano" e "Tito Andronico". Shakespeare ha ucciso Cesare sui gradini del senato romano, con Bruto, giustificando in seguito l'omicidio con la frase "non che amassi di meno Cesare, ma ho amato di più Roma". (Atto 3,2) Venezia, d'altra parte, era un centro del commercio mondiale e un luogo di razza mista, intrighi e raffinatezza. Personaggi come Shylock, il prestatore di denaro ebreo di "Il mercante di Venezia" e Otello il Moro di "Otello", avrebbero immediatamente suscitato l'interesse dei frequentatori di teatro in Inghilterra. Il ponte di Rialto, riaperto nel 1591 dopo essere stato ricostruito in pietra, era noto come una grande meraviglia. Shakespeare lo ritrae come il centro degli affari e dei pettegolezzi, immortalato dalla richiesta di Shylock: "Ora, che notizie a Rialto?" (Atto 3,1). Il back-drop del ghetto ebraico avrebbe incuriosito lo spettatore inglese, poiché gli ebrei in Inghilterra erano stati espulsi o vivevano sotto copertura dalla fine del XIII secolo. Poi ovviamente c'è Verona, dove milioni di turisti accorrono ogni anno per seguire le orme, anche se di dubbia provenienza (il balcone per esempio), degli amanti di fama mondiale Romeo e Giulietta. La faida tra Montecchi e Capuleti, presa in prestito da Shakespeare da fonti italiane, cattura la nostra attenzione dal prologo: “Nella bella Verona, dove la scena è collocata, due famiglie di pari dignità, piombano per rancori antichi in una nuova discordia che insozza le mani dei cittagini con il loro stesso sangue." (Atto 1, Prologo). Non lontano da Verona, Shakespeare si trasferisce a Padova, descrivendo la città in "La bisbetica domata" come la "bella Padova, vivaio delle arti" (Atto 1,1). Una descrizione appropriata per una città famosa per la sua università e scuola di medicina. Questi sono solo alcuni esempi delle connessioni italiane di Shakespeare che intendiamo intrecciare nel nostro disegno. Ma che dire delle sue radici inglesi? Questo sarà illustrato nella metà sinistra del disegno, che come sai misura 100 x 70 cm, quindi c'è un po' di spazio per lavorare! Stratford-upon-Avon, nel Warwickshire, è diventata un'attrazione turistica perché è il luogo in cui Shakespeare è nato, si è sposato, ha visto la nascita dei suoi figli, dove ha vissuto di continuo e probabilmente ha scritto alcune delle sue opere ed è stato finalmente sepolto. I documenti sopravvissuti non ci forniscono grandi dettagli sulla sua vita. Sappiamo che nacque intorno al 23 aprile 1564. Suo padre, John, era un fabbricante di guanti e lui e sua moglie, Mary Arden, vivevano nella loro proprietà di Henley Street, che esiste ancora oggi. John divenne sindaco e avrebbe avuto i mezzi per mandare William alla scuola di grammatica locale, la King's New School, dove avrebbe imparato il latino e studiato i classici.
Shakespeare incontrò Anne Hathaway, la cui casa può essere visitata nella vicina Shottery (Fig.1) e la sposò quando aveva 18 anni e lei 26 - ed era incinta. Hanno avuto tre figli, Susanna, Hamnet (morta a 11 anni) e Judith.
Ad un certo punto, Shakespeare andò a Londra (Fig. 2 - il vecchio ponte di Londra sul Tamigi) e la sua carriera di attore e drammaturgo iniziò sul serio quando si unì alla compagnia di "The Lord Chamberlain's Men". I Blackfriars e il teatro, ora perduti, videro le produzioni delle sue prime opere teatrali e dopo una disputa sull'uso di queste ultime a Shoreditch, fu smontato dall'oggi al domani e la struttura di quercia fu ricostruita come il teatro Globe, che fu aperto nel 1599 (Fig.3).
Questo è stato il palcoscenico di molte opere teatrali fino a quando non fu bruciato nel 1619 durante una produzione di Enrico VIII, quando le scintille di un cannone incendiarono il tetto di paglia. Gli scavi di teatri perduti e vecchie illustrazioni hanno fornito agli archeologi indizi su come questi teatri apparivano e funzionavano, come esemplificato dal Globe Theatre ricostruito sulle rive del Tamigi. Durante gli anni del Globe Theatre, Shakespeare divenne abbastanza ricco da acquistare New Place, la casa più grande di Stratford-upon-Avon, sfortunatamente in seguito demolita, ma per essere riprodotta dalle prove archeologiche nel nostro disegno. Successivamente, durante il regno di Re Giacomo I, la compagnia, ora conosciuta come 'The King's Men' dal nome del loro mecenate, un nuovo e più intimo teatro fu costruito a Londra ed è stato recentemente ricostruito vicino al Globe dal compianto Sam Wanamaker, fondatore dello Shakespeare Globe Trust. Questa Playhouse era uno spazio piccolo, chiuso, intimo, illuminato da candele di cera d'api, come lo è oggi per le produzioni. Il Globe e la Playhouse formeranno il pezzo centrale del disegno, con una scena di un'opera teatrale rievocata di seguito. Questo, insieme a una serie di versi da riprodurre in tutto il disegno, rende omaggio al grande corpus di opere conosciute e apprezzate in tutto il mondo, grazie alla pubblicazione del First Folio di colleghi drammaturghi dopo la morte di Shakespeare. Nel 1601 Shakespeare ereditò la casa della sua famiglia in Henley Street, aperta al pubblico. Morì all'età di 52 anni il 23 aprile 1616 e fu sepolto nella chiesa della Santissima Trinità della sua città natale - se non fosse realmente nato ITALIANO, come alcuni credono! Qualunque sia la verità delle sue connessioni italiane, il Bardo amava l'Italia e l'Italia lo ha ricambiato, eseguendo regolarmente molte delle sue opere, con Otello e Romeo e Giulietta tra le opere più popolari. Pensiamo che questa sia una storia che vale la pena disegnare: guarda questo spazio mentre si evolve!
8 febbraio 2021
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